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LE SCHEDE COMPLETE DEI LOTTI SONO DISPONIBILI SUL sito www.gonnelli.it
GONNELLI
CASA D’ASTE
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42.
Boldini Giovanni
Lettera autografa firmata inviata al pittore Ettore
Tito.
[Parigi], 1 ottobre 1901.
Manoscritto a inchiostro nero su carta con filigrana.
1 bifolio, scritta 1 pagina. Busta originale, con
francobollo, conservata. Dimensioni: mm 176x111.
Missiva inviata da Parigi dove il celebre pittore della Belle
Époque e ritrattista del “gran mondo” visse dal 1871. «Ho
ricevuto la sua lettera. Lancerò l’idea a Parigi e farò di tutto
perché gli artisti francesi partecipino a quella esposizione».
€ 150
San Giovanni Bosco e la benefattrice Carlotta
Callori di Vignale
43.
Bosco Giovanni (santo)
Insieme di 3 lettere autografe firmate inviate alla contessa Carlotta Callori di Vignale.
Datate 1862-1866.
Manoscritti a inchiostro nero. 6 pagine scritte in totale. Dimensioni varie. (3)
I conti Callori furono tra i primi benefattori dell’opera di Giovanni Bosco. La Contessa conobbe il Santo nel 1861. Contribuì
con il proprio denaro alla stampa delle Letture Cattoliche, alla costruzione del Collegio di Mirabello e a un tempio a Torino
dedicato alla Madonna. A lei Don Bosco chiedeva spesso un consiglio o un aiuto finanziario. Le lettere qui presentate sono
la preziosa testimonianza del lungo rapporto tra il Santo e la sua benefattrice. Don Bosco racconta, tra le molte cose, dei
suoi collaboratori - don Ruffino, don Alasonatti, don Cagliero – delle perquisizioni della polizia subite nel 1861 per sospette
relazioni politiche con la Santa Sede, del progetto di costruire un Liceo di Filosofia, della costruzione del santuario a Maria
Ausiliatrice. Molte lettere scritte da S. Giovanni Bosco sono contenute nelle
Memorie biografiche di San Giovanni Bosco
, iniziate
nel 1916. Questo imponente
corpus
, oggi consultabile sul sito internet http://www.donboscoland.it, contiene anche alcune
delle missive qui presentate. Lettera del 19 febbraio 1862: «pietà […] fermezza ne’ principi cattolici; disinteresse, destrezza
e prudenza in cose di mondo; sono cose che ho costantemente osservate da 22 anni a questa parte. Riguardo poi al libro
da stamparsi le devo confessare la mia sbadataggine; non mi ricordo più del titolo e del disegno […]. Le tre perquisizioni
dell’anno scorso mi sconvolsero libri, disegni e anche un poco la testa […]». Lettera del 22 luglio 1865: «[…] Cinque
sacerdoti de’ più importanti caddero ammalati. Don Ruffino ieri […] volava glorioso in paradiso, il prode Alasonatti sta per
tenergli dietro, gli altri tre lasciano speranze remote di guarigione […]».
€ 1500