GONNELLI CASA D'ASTE - AUTOGRAPHES MANUSCRITS LIVRES

169 TUTTI I LOTTI SONO RIPRODOTTI NEL SITO WWW.GONNELLI.IT GONNELLI CASA D’ASTE CASA D’ASTE Rarissima coppia di trattati post-incunaboli, con splendide xilografie 318. Beroaldo Filippo [Declamatio philosophi medici et oratoris.] Philippi Beroaldi Opusculum eruditum Quo continetur Declamatio Philosophi Medici & Oratoris De excellentia disceptantium. [Parigi]: Venditur in vico sancti iacobi in Intersignium diui martini. (Al colophon:) Impressi parrhisii [da Michel Tholoze] pro Dionysium Roce, ad calendas Augusti Anno.ccccci. [1501]. [UNITO A:] Id., Philippi Beroaldi Libellus de optimo statu. (Al colophon:) Impressum Parrhisiis: decimo nono ydus Augusti Anno millesimo ccccci [1501] per Dionysium Roce qui id vendit in inter signio diui martini vici sancti iacobi. In-4° (mm 194x130) in 2 parti. Carte [8]; [14]. Grande marca di Denis Roce al primo frontespizio, 3 xilografie a piena pagina (un ritratto della Vergine con in calce “Ave gratia plena” e un ritratto di Cristo con in calce “Spes mea deus”, ripetuto), due iniziali xilografiche, una “M” e una “P” formate da animali mitologici, più piccole iniziali xilografice su fondo criblé, testo in tondo. Nella prima opera le carte sono tutte presenti ma rilegate non in sequenza. Tutte le carte presentano restauri al margine interno, l’ultima ha qualche alone in margine; strappetti, macchioline e altre trascurabili tracce del tempo. Pergamena rigida posteriore. Rarissimo insieme di due trattati di Filippo Beroaldo (1453-1505), umanista e filologo. L’Opusculum eruditum è un dialogo retorico in forma di declamazione tra tre figure: il filosofo, il medico e l’oratore, che discutono su chi tra loro eserciti la disciplina più nobile e utile. Ognuno elogia la propria arte: il filosofo loda la sapienza, il medico la salute, l’oratore il potere della parola. L’opera è un esempio classico di disputa umanistica sul valore comparato delle scienze. Il De optimo statu è un breve trattato politico-umanistico che riflette sul miglior assetto di uno Stato e sulle virtù necessarie a un principe per governare saggiamente. OPERA I: Harvard French 53. € 1000 Rara edizione fanese di Francesco di Ottavio, stampata da Girolamo Soncino 319. Cleofilo Francesco Ottavio Opera numquam alias impressa. Anthropotheomachia. Historia de bello Fanensi. (Al colophon:) Fani: imprimebat Hieronymus Soncinus, 1516 die XXIX mensis Ianuarij. In-8° (mm 145x90). Carte [63 di 64]. Testo in corsivo. Assente la carta di testo I4, ma nel complesso buona copia con carte fresche. Legatura moderna realizzata con un frammento di manoscritto musicale su pergamena del XV secolo, tagli spruzzati di rosso. Prima edizione di questa piccola opera del fanese Francesco di Ottavio (detto Cleofilo), del quale un’altra opera (il “De coeto poetarum”) e due brevi raccolte di lettere erano già state pubblicate a Roma da Eucharius Silber alla fine del XV secolo, ma la “Historia de bello Fanensi” qui presente, una storia in versi della sua città natale, era ancora inedita. Il breve poemetto finale, intitolato “Stinchae”, è una descrizione delle antiche carceri (le Stinche) della città di Firenze; ​della prima edizione, stampata separatamente da Silber a Roma intorno al 14831485, oggi ne sono elencate solo 4 copie (2 nel BMC). L’autore sembra aver avuto una vita travagliata. Nativo di Fano, trascorse diversi anni a Ferrara e Roma, prima di insegnare letteratura italiana a Viterbo, ma la sua severità suscitò l’odio di molti discepoli, che lo fecero aggredire, lasciandolo ferito permanentemente a una mano. Questo fatto lo suggerì a trasferirsi nella cittadina di Corneto, dove sposò la figlia di un uomo facoltoso che, si diceva, non volesse pagare il dovuto assegno alla figlia e, secondo alcuni, lo avvelenò. Girolamo Soncino (Gershon ben Mosè), il primo tipografo di Fano, era un membro dell’importante famiglia ebraica di editori itineranti che produsse un importante corpus di libri ebraici tra il XV e il XVI secolo, sebbene ripetutamente costretti a spostarsi a causa delle persecuzioni religiose. Girolamo, il membro più attivo della famiglia, spostò la tipografia a Soncino, Brescia, Barco, Fano, Pesaro, Ortono, Rimini, Cesena e Salonicco. Fano fu la città in cui soggiornò più a lungo, per la prima volta tra il 1502 e il 1507, e poi dal 1515 al 1517. La maggior parte delle stampe di Soncino a Fano erano di carattere umanistico; subito dopo il trasferimento a Fano, collaborò con Francesco Griffo, autore di punzoni aldini, che realizzò per lui un carattere corsivo, utilizzato per la prima volta in un Petrarca del 1503. Adams C-2171; BMC STC it. P. 187; Manzoni, Annali tipografici dei Soncino (Bologna 1883-86), 96; Norton Italian Printers, 24; A. Servolini, “Le edizioni Fanesi di Girolamo Soncino”, Gutenberg Jahrbruch 1957, p. 115, n. 35. r € 600

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