GONNELLI CASA D'ASTE - AUTOGRAPHES MANUSCRITS LIVRES

61 TUTTI I LOTTI SONO RIPRODOTTI NEL SITO WWW.GONNELLI.IT GONNELLI CASA D’ASTE CASA D’ASTE Libro parabaik birmano buddhista illustrato 102. “L’arrivo del buddhismo dalle antiche leggende birmane”. Myanmar, fine XIX-inizio XX secolo. Manoscritto birmano di formato oblungo originariamente a leporello, le cui pagine si sono distaccate restando unite a sezioni formate, rispettivamente, da tre fogli doppi, un foglio quadruplo e uno quintuplo, misuranti complessivamente mm 1320x430 (al singolo foglio: 85x430) con specchio di scrittura irregolare; testo in lingua e scrittura birmana classica distribuito su 4 righi a piega di pagina (60 righi complessivi al recto, distribuiti per 4 righi a facciata) all’inchiostro nero, corredato di 8 miniature a colori vividi occupanti lo spazio di due facciate accompagnate da didascalie di una riga, ad eccezione di due miniature che ricoprono una facciata ciascuna, con sottostante didascalia di tre righi. Copertina di cartoncino laccato rosso inornata, in buono stato. Sia il testo che le miniature, comprendenti scene di venerazione e rappresentazioni di personaggi della corte regale, entità e creature magiche (il drago, il cervo d’oro, lo spirito nat, demoni e creature acquatiche dette naga), illustrano vicende mitistoriche che alludono all’introduzione del Buddhismo in Birmania nella variante Theravada. A titolo esemplificativo, una scena “Il grande re dei nat, il grande e glorioso Sangha (comunità monastica), arrivò a Tha Ton (antica capitale birmana)”. Non mancano ulteriori esempi della centralità delle figure religiose buddhiste semimitiche, quali Sona Thera che lascia Thaton (città Mon nel sud della Birmania) per andare a Prome (oggi Pyay), centro di rilievo dell’antico regno Pyu. € 200 Intrigante manoscritto magico Batak (Pustaha) di Nord Sumatra 103. Manoscritto sacerdotale batak di contenuto magico apotropaico della tipologia tecnicamente definita pustaha. Proveniente dal Nord dell’isola di Sumatra, oggi parte dell’Indonesia. Tardo XIX secolo o inizio XX secolo (1900-1914). Manoscritto divinatorio apotropaico scritto su un insolito supporto di corteccia trattata misurante mm 100x70 al singolo foglio, fissato a due piatti lignei e confezionato a fisarmonica. Il testo, che si sviluppa senza soluzione di continuità e non è dotato di uno specchio di scrittura definito, è corredato di 5 raffigurazioni di dubbia interpretazione, sebbene almeno una di esse rappresenti evidentemente una figura umana in rosso chiaro e nero. Incastonata al centro del piatto esterno anteriore ligneo della legatura campeggia una moneta delle Indie Orientali Olandesi da 2 centesimi e ½ emessa nel 1914, insieme amuleto rituale e testimonianza del passato coloniale dell’isola di Sumatra. Questo singolare manoscritto esemplifica assai bene la classe di manoscritti tribali apotropaico-divinatori noti come pustaha (termine di remota origine sanscrita indicante il “libro” e oggi in uso, in molte diverse varianti, in larghissima parte del Subcontinente). Questo testo fu composto con ogni probabilità da un datu (sacerdote-mago) della tribù dei Toba-Batak del nord dell’isola indonesiana di Sumatra. Il testo è scritto in inchiostro scuro nell’alfabeto sillabico destrorso batak, da leggersi orizzontalmente, derivato dall’antica scrittura giavanese (ea forse influenzato anche dall’alfabeto Brahmi), e costituisce un amuleto magico di valore apotropaico, nonché uno dei tre più evidenti attributi rituali dei sacerdoti datu, insieme al bastone magico e al corno curativo. Gli impieghi di simili libri magici spaziavano dal trarre le sorti alle previsioni meteorologiche, fino alla consultazione per finalità mediche e per formulare auspici che propiziassero gli affari o la guarigione, oppure a scagliare malefici contro i nemici in tempo di guerra. € 300

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