GONNELLI CASA D'ASTE - Florence (Italie). Autographes manuscrits – Livres du XVe au XXe siècle

14 ASTA 58: LIBRI, AUTOGRAFI E MANOSCRITTI, FIRENZE 11-12-13 MARZO 2025 15 TUTTI I LOTTI SONO RIPRODOTTI NEL SITO WWW.GONNELLI.IT GONNELLI CASA D’ASTE CASA D’ASTE GONNELLI CASA D’ASTE CASA D’ASTE Il primo uomo nello spazio 20. Gagarin Juri Firma autografa su busta primo giorno polacca. 1961. Firma autografa di Jurij Gagarin, primo uomo nello spazio, apposta su busta primo giorno polacca. La busta, come si evince dalle stampigliature e dai timbri, fu emessa in occasione della visita trionfale del cosmonauta sovietico a Varsavia, dal 20 al 22 luglio 1961. Il volo di Gagarin nel cosmo era avvenuto il 12 aprile di quello stesso anno a bordo della Vostok 1. Dimensioni: 110x160 mm. (3) SI AGGIUNGONO: Firma autografa del primo cosmonauta polacco Mirosław Hermaszewski, apposta su busta primo giorno polacca emessa in occasione della mostra filatelica di Sieradz del 1986. Il volo del cosmonauta, a bordo della Sojuz 30, era avvenuto nel 1978 - Firme autografe della prima donna nello spazio, Valentina Liszt e le Rapsodie Ungheresi 21. Liszt Franz Dedica autografa su spartito per pianoforte Rapsodies Hongroises (solo Quinta rapsodia). Vienne, Haslinger 1853. Plate Il primo inno nazionale russo 22. L’vov [Lvoff] Aleksey Fyodorovich Dedica autografa di L’vov su libro, con spartito musicale, del primo inno nazionale russo. Dedica datata 1855. Libretto a stampa, in russo, tedesco e francese. Cinque carte e una velina. Con dedica autografa al cantante Calzolari a penna nera di Aleksej L’vov, in francese, datata 7 febbraio 1855. Legatura in brossura azzurra con il titolo in russo Preghiera del popolo russo. Ottime condizioni. Dimensioni 200x240 mm. Questo primo inno nazionale russo è stato composto nel 1833, su richiesta dello zar Nicola I. L’incipit Dio salvi lo Zar si rifà all’inno inglese. Le parole, sei strofe, sono del poeta Vasilij Žukovskij, e la musica è del compositore Aleksej L’vov. Nelle pagine troviamo: i ritratti litografici di Žukovskij e L’vov (raffigurato in divisa da generale); i facsimili del testo autografo della “preghiera” Bože, Zarja chrani! con la firma di Žukovskij e dello spartito, datato San Pietrobrurgo, 25 dicembre 1833 con la firma di L’vov; il testo dell’inno in tedesco e francese. La preghiera messa in musica recita: Dio salvi lo zar! / È potente e saggio / Egli regna per la nostra gloria / Egli è formidabile contro i nostri nemici / La fede lo guida / Dio salvi lo Zar! Aleksej L›vov è stato compositore e violinista. La sua musica per questo inno sarà ripresa nel 1880 da Čajkovskij, nell’Ouverture 1812. € 100 23. Manzoni Alessandro Lettera autografa firmata. Datata 28 aprile 1865, Milano. Manoscritto a inchiostro bruno. 1 bifolio, scritta 1 pagina. Dimensioni: 229x178 mm. All’attestato della mia viva e umile gratitudine per il cortese invito di codesta illustre Commissione alle feste del centenario del nostro sommo Poeta, devo pur troppo aggiungere l’espressione del rammarico che provo per non poterne profittare. Una tosse durata quasi due mesi, e non ancora interamente cessata, non mi permetterebbe d’espormi a un viaggio senza pericolo di ricaduta. Voglia farsi interprete presso l’illustre Commissione [...] e gradire in particolare le proteste del profondo ossequio, con cui ho l’onore di rassegnarmeLe [...]. Lettera pubblicata. € 1200 24. Montini Giovanni Battista - Paulus [papa VI] 4 biglietti con firme autografe. Datati 1959-1963. Manoscritti a inchiostro blu. Biglietti a stampa con firma autografe su carte intestate Il Cardinale Giovanni Battista Montini / Arcivescovo di Milano. Dimensioni varie. (4) Biglietti di auguri e ringraziamenti. € 100 Verdi e Rossini 25. Verdi Giuseppe 2 telegrammi inviati a Gustavo Sangiorgi e all’Istituzione Rossini. Datati 1880. Dimensioni: 185x248 mm. SI AGGIUNGE: Sangiorgi Gustavo. Annotazione autografa firmata. Su carta azzurra. Datata 27 marzo 1880. SI AGGIUNGE: Annotazione number 1157. Dedica datata 1878. Dedica a inchiostro bruno. Pagine 11, [1]. Legato ad altro spartito che contiene la medesima rapsodia trascritta per pianoforte a quattro mani (Leipzig, J. Schubert & C°). Pagine 11, [1]. Elegante legatura in pelle rossa con fregi e titolo dorato. Dimensioni: 315x255 mm. Liszt scrive: Très humile homage à Madame la Comtesse / Sidonie Reviczky, / de son très respectueux vieux serviteur / F. Liszt / Juillet. 78. Weimar (dedica al verso del foglio di guardia). La contessa Sidonie Schumlanska era moglie di Adàm Reviczky (17861862), diplomatico ungherese tramite il quale Liszt nel 1838, allora a Vienna, diede la sua donazione in favore delle vittime dell’alluvione della città di Pest. La Rapsodia n. 5, anche nell’edizione a stampa, fu dedicata da Liszt alla contessa Sidonie Reviczky. La composizione venne soprannominata dall’autore Héroïde-élégiaque. € 700 Tereskova e del cosmonauta Valerij Bykovskij, ambedue sovietici, apposte su busta primo giorno polacca del 1963. I due cosmonauti, nel giugno 1963, si erano incontrati nello spazio a pochi chilometri di distanza, a bordo delle Vostok 5 e Vostok 6. € 200 manoscritta relativa all’Istituzione Rossini e alla nomina di Giuseppe Verdi. Su carta azzurra. Non datata, ma 1880. (4) I DOCUMENTO: Giuseppe Verdi ringrazia per la nomina a presidente onorario perpetuo della Istituzione Rossini di Bologna. All’Istituzione scrive: Ringrazio dell’onore ora concessomi. Verdi. [telegramma a stampa]. A Sangiorgi scrive: Ringrazio dell’onore riserbandomi scriverle più tardi. Verdi [testo manoscritto, non autografo]. II DOCUMENTO: Gustavo Sangiorgi, avvocato, professore, consigliere comunale a Bologna e direttore della rivista musicale l’Arpa, scrive: Associazione Rossini, adunata assemblea generale, applaudendo trionfo arte italiana invia affettuoso e riconoscente pensiero all’autore della divina Aida e lo acclama suo Presidente onorario perpetuo [...]. Alcuni anni prima, Giuseppe Verdi decise di scrivere, insieme ai più illustri compositori dell’epoca, una Messa da Requiem in onore di Rossini da eseguirsi a Bologna, a San Petronio, nel primo anniversario della morte dell’artista. Del resto Rossini rappresentava per Verdi la reputazione più estesa, la più popolare dell’epoca nostra, ed era gloria italiana! (lettera del 20 novembre 1868 a Clara Maffei). La Messa per Rossini, benché ultimata, non fu mai eseguita a Bologna a causa di problemi di carattere politico ed organizzativo: lo stesso Sangiorgi in quegli anni sedeva nel Consiglio Comunale di Bologna. € 320

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