234 ASTA 58: LIBRI, AUTOGRAFI E MANOSCRITTI, FIRENZE 11-12-13 MARZO 2025 235 TUTTI I LOTTI SONO RIPRODOTTI NEL SITO WWW.GONNELLI.IT GONNELLI CASA D’ASTE CASA D’ASTE GONNELLI CASA D’ASTE CASA D’ASTE Copia di dedica di questa prima edizione del testo fondatore dell’egittologia moderna, in cui vengono per la prima volta decifrati i geroglifici 457. Champollion Jean François Lettre a m. Dacier, secretaire perpetuel de l’Academie Royale des inscription et belleslettres, relative a l’alphabet des hieroglyphes phonetiques employes par les egiptiens... A Paris: chez Firmin Didot pere et fils, 1822. In-8° grande (mm 238x157). Pagine: [4], 52 + [4] tavole ripiegate in fine. Pallide fioriture occasionali ma nel complesso ottima copia completa e in barbe, nella sua brossura editoriale (minimi difetti) con dedica autografa di Champollion «A Monsieur Langlès hommage de l›auteur» al margine superiore, e con firma autografa di Louis-Mathieu Langlès all›occhiello, datata 1822. Conservato entro scatola moderna rivestita in tela rossa (mm 265x172). Prima edizione della prima esposizione di Jean-François Champollion (1790-1832), archeologo ed egittologo francese, del suo metodo per decifrare i geroglifici egizi. In esso egli annuncia la sua assegnazione di valori fonetici a 12 geroglifici e la sua associazione provvisoria di 40 segni geroglifici con i suoni fonetici di 17 lettere greche. Le quattro tavole ripiegate in fine, incise da disegni originali di Champollion (che si firmò in geroglifici), sono costituite da cartigli geroglifici e iscrizioni demotiche, e da una tavola di simboli che Champollion aveva identificato come fonetici. Da queste ricerche iniziali, Champollion fu in grado di progredire verso una decifrazione più completa, rendendo così i testi dell’antico Egitto accessibili ai suoi contemporanei e fondando l’egittologia moderna. Con l’aiuto della Stele di Rosetta, caratterizzata da un testo trilingue (geroglifici, demotico, greco), e di altri monumenti e documenti riportati dall’Egitto da esploratori e scienziati francesi e britannici, Champollion maturò le sue ipotesi fino alla rivelazione finale, che comunicò in una memoria indirizzata nel settembre 1822 alla Académie des Inscriptions et Belles-Lettres. Leggermente rivista, la memoria fu pubblicata da Firmin Didot il mese successivo, con il titolo Lettre à M. Dacier. La presente copia è ulteriormente arricchita da una provenienza importante: appartenne a Louis-Mathieu Langlès (1763-1824), accademico linguista francese nonché conservatore dei manoscritti orientali presso la Bibliothèque Nationale. Sia Champollion, sia Langlès, sono sepolti al Père-Lachaise. Blackmer, 306; L’Aventure Champollion, Paris, BnF, 2022. € 10000 Affascinante opera splendidamente illustrata da Guillaume Le Roy II, in eccezionale legatura coeva 458. Chasseneuz Barthelemy (de) Catalogus gloriae mundi... Lugduni: apud Antonium Vincentinum in Veronica, 1546 (Al colophon: Lugduni impressum per Georgium Regnault, 1546). In-folio (mm 315x215). Carte: [8], 330. Marca editoriale al frontespizio, e, grande, in fine, testo su due colonne, con grandi iniziali xilografiche, xilografia araldica su doppia pagina e altri stemmi xilografici nel testo, dove ciascuna parte, dalla seconda alla dodicesima, è introdotta da una splendida xilografia a piena pagina relativa agli argomenti trattati; alla carta 230r vignetta con una tipografia. Carte arrossate in modo pallido, lieve gora al margine inferiore/interno dei fascicoli finali, ma nel complesso buona copia genuina nella sua splendida legatura coeva in pelle testa di moro riccamente decorata a secco con cornici animate su assicelle di legno; grande stemma nobiliare inserito al centro del piatto anteriore, titolo anticamente manoscritto al taglio esterno, resti di fermagli (mancanze al dorso e altre tracce del tempo). Rara seconda edizione di questa affascinante opera pubblicata per la prima volta nel 1529, vero e proprio “report” della condizione e della gerarchia sociale nella Francia dell’inizio del XVI secolo, e in particolare in Borgogna. Il celebre avvocato lionese Barthélémy de Chasseneux (1480-1541) passa in rassegna tutte le categorie sociali, suddividendole in 12 libri, ciascuno preceduto da una grande e magnifica xilografia di Guillaume II Le Roy, autore di tutte le 13 xilografie a piena pagina presenti nel volume: l’imperatore e i suoi principi, il Papa e le dignità ecclesiastiche, un giudice che presiede una corte di giustizia, i nobili e i loro rappresentanti, le personificazioni di mestieri e professioni, ecc. Guillaume II Le Roy, pittore e miniatore francese, iniziò a lavorare alle xilografie per l’opera di Chasseneuz a partire dal 1502, su commissione dello stampatore Simon Vincent. Alla carta 230r c’è una piccola xilografia di una tipografia e di un compositore alla sua cassa per i caratteri, accompagnata da un capitolo sulla dignità dell’arte della stampa. Brunet I, 1818. € 1000
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