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GONNELLI
CASA D’ASTE
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valuable books and manuscripts - firenze 27 april 2012
60.
Strauss Johann
Die Tanzmeister / Walzer / [….] / 135 trs Werk / […] / n. 8751...
Wien: bei Tobias Haslinger, [1842].
In-8°oblungo (mm 247x330). Pagine 11, [1]. Spartito per pianoforte solo. Questo Valzer venne eseguito la
prima volta nel novembre del 1841 (Katharine Ball). SI AGGIUNGONO:
Lanner Joseph
,
Tre valzer per pianoforte
.
Anni ’30-’40 del XIX secolo.
Die Aelpler / Walzer von Joseph Lanner / 124stes Werk / […] / n. 2945
/ [Wien:] Pietro
Mechetti [1838]. In-8° oblungo (mm 235x325). Pagine 3-11, [1]. Spartito per pianoforte solo. Abendsterne.
/
Walzer / für das Pianoforte. / Componirt, und / Sr. Königlichen Hoheit dem durchlanchtigsten Herrn Hernn / Leopold […]
/von / Joseph Lanner / 180 tes Werk / n. 8401.
Wien: bei Tobias Haslinger [1841]. In-8° oblungo (mm 247x330).
Pagine 11, [1]. Spartito per pianoforte solo. Prima edizione. Spartito per pianoforte solo.
Les Adieux / Walzer /
für das Pianoforte. / Componirt, und / Sr. Königlichen Hoheit / dem Prinzen von Preussen / […] / von / Joseph Lanner /
185 tes Werk / n. 8481 /
Wien: bei Tobias Haslinger, [1842]. In-4°oblungo (mm 247x330). Pagine 11, [1]. (4)
Prima edizione. Spartito per pianoforte solo. (4)
€ 250
59.
Schipa Tito
Tito Schipa / visto e narrato / da / Tito Schipa.
Manoscritto in parte autografo di Schipa, in parte di mano dello scrittore e letterato Andrea Gustarelli, e
testo in parte dattiloscritto. Carte (circa 140 in totale), talvolta numerate, compilate a inchiostro nero e blu
e a matita grigia con note e sottolineature a matita e penna rossa. Moltissime correzioni e cancellature nel
testo (comunque ancora tutto leggibile) scritto su varie carte intestate: The Hotel Belmont / Chicago, Grand
Hotel de la Ville / Milano, Oceanic Line / Hawaii […], Excelsior Gallia / Milano, Lloyd Triestino / Piroscafo,
Grande Albergo della Città / Trieste. Carte conservate in una cartelletta in carta beige, parzialmente strappata
al margine sinistro, sulla quale è indicato, dalla mano di Gustarelli, il titolo della raccolta di memorie. Le carte
sono raccolte in 8 gruppi (la numerazione a matita rossa è solo da 1 a 5), tenute insieme da graffette in metallo.
Dimensioni varie.
Raccolta delle memorie, ancora oggi in parte inedite, del celebre tenore e attore. Datata 13 novembre 1944.
Quest’autobiografia, compilata in stile colloquiale, in un italiano forse non sempre "corretto", ma sicuramente dall’impatto
immediato, presenta un suggestivo viaggio insieme al protagonista, Schipa appunto, in giro per il mondo. Da Milano,
all’America del Nord e del Sud, alla Spagna, all’Australia, all’isola di Ceylon. Le descrizioni dei luoghi sono arricchite da
moltissimi aneddoti ed episodi vissuti dal tenore insieme ai grandi protagonisti di quegli anni: Gino Marinuzzi, Leopoldo
Mugnone, Claudia Muzio, Rosina Storchio, Giuseppe De Luca, Fernando De Lucia. Schipa narra anche molte indiscrezioni
legate al mondo del cinema di Hollywood (Gloria Swanson, Edmund Lowe, Nikon Douglas, Ramon Novarro, Norma Sheaver,
Greta Garbo, Edward Robinson, Wallace Beery, John Barrymore, Shirley Temple e altri ancora). Le carte raccontano gli
esordi nel 1909 (anno del suo primo successo nel Faust) agli anni ’40. Una parte degli scritti qui presentati sono già stati
pubblicati in passato: una prima volta nel 1961, nel volume Tito Schipa si confessa (Edizioni Publimusica di Roma con note
critiche di Rodolfo Celletti), e in seguito dal figlio del tenore, Tito Schipa Jr., nel libro intitolato
Tito Schipa
(Firenze, Loggia
de’ Lanzi 1995). Talvolta gli avvenimenti narrati nelle nostre carte subiscono delle modifiche nei volumi sopra citati, ma
molto interessanti sono soprattutto quelle sezioni che narrano fatti non inseriti nelle edizioni. Ci riferiamo soprattutto alla
lunga parte (scritta intorno al 1937) relativa a Hollywood ed ai suoi protagonisti, dei quali Schipa descrive anche «la persona
e il carattere». Gloria Swanson, «simpatica, attraente, di modi cortesissimi, di carattere allegro, bambinesco, […] con una
discreta voce di soprano», aveva una favolosa paga (10.000 dollari la settimana) e con lui si divertiva nel locale Balabam.
Ramon Novarro, padrino della sua seconda figlia, Liana, era invece solito chiamarlo Napoleone. Lungamente Schipa parla
di Greta Garbo e del suo spasimante di allora, John Gilbert («disgraziato artista, beveva come un otre»). Di lei lo colpì «la
lunghezza delle ciglia. Ed erano vere, non c’era da discutere». Una sera, a casa di un amico, lei si avvicinò al piano e «con
una voce profonda da contraltone basso» gli chiese «Tito, please, sing for me O sole mio. […] Ero un suo ammiratore e lo
feci con immenso piacere. Tipo strano, ritirato, mai vista in giro con nessuno […]. La più grande di tutte le stars». Molte
carte sono poi dedicate ai racconti dell’Australia, dove Schipa inserisce un curioso capitolo dal titolo «Il saluto fascista». Il
cantante era abituato anche in quella terra a salutare «alla romana», dove il pubblico rispondeva con molti applausi, ma a
Sidney gli venne proibito. Il fatto finì sui giornali e creò non poco fastidio al tenore.
€ 1200