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libri e stampe - firenze 15-17 novembre 2012
GONNELLI
CASA D’ASTE
34
Il Conte Cambray Digny e le Porcellane Ginori
49.
Cambray Digny Luigi (de)
Insieme di 39 lettere autografe firmate inviate a Francesco Bressan di Vicenza e 5 carte manoscritte (compresa una
ricevuta).
Datate 1830-1842.
Manoscritti a inchiostro nero su carta azzurra e color creme. Alcune carte contengono minute di lettere con
varie correzioni e non hanno il timbro di spedizione e ceralacca. Una lettera è una copia di Bressan inviata a
Pietro Albizi. Dimensioni varie. (44)
Il Conte Cambray Digny, Ciambellano del Granduca di Toscana e Direttore delle Fabbriche della Corona, svolse un
importantissimo ruolo nella tutela del patrimonio monumentale toscano (fece costruire a Firenze anche la Loggia Reale).
Nel 1822 ereditò un vastissimo possedimento nel Mugello e tre anni dopo fu insignito del titolo di conte. Nel 1835 gli fu
permesso di recarsi a Parigi per seguire gli studi del figlio Luigi Guglielmo, che diventerà Sindaco di Firenze. Rientrò a
Firenze nel 1840 e venne nominato gonfaloniere, carica relativa anche ad importanti lavori di risistemazione urbanistica.
Tra i molti impegni del Conte anche quello di seguire i lavori della celebre casa di porcellane Ginori, fondata nel 1737 a
Doccia (vicino a Firenze) dal marchese Carlo Ginori e dal 1838 amministrata da Marianna Garzoni Venturi. Sono gli anni
del perfezionamento della porcellana e le nostre lettere lo dimostrano. Si cercano “terre bianche” nel vicentino, migliori
per produrre i prodotti, e su di esse si fanno molte analisi. Per queste migliorie si chiede al vicentino Francesco Bressan,
politico e filantropo. Ecco alcuni esempi: «attendo i suoi servigi per la fabbrica Ginori; la pregherei pertanto di […] far
la spedizione d’un campione di terre marca GDV e BF» (lettera del 24 settembre 1840). Una copia di lettera inviata da
Bressan al segretario della Ginori, Pietro Albizi, recita: «sono ogni altro modo sorpreso e mortificatissimo per quanto viene
a dirmi sulle ultime 14 botti terra BF […] sapendo che la suddetta terra fu lavorata alla stessa cava della prima […]. Non si
ha mai fabbricata terra BF ordinaria, perché tutta la terra scadente deve, secondo il Regolamento del Governo, portare la
marca delle due Colonne […]. Faccia pure tra vuotare tutte le botti […] e li esperimenti al fuoco con la solita gradazione,
e si assicuri che non potrà che vedere il più felice risultato […] (lettera del 7 settembre 1841). Tutte le missive, inviate da
Firenze e Parigi, sono ricchissime di notizie. Moltissime riguardano la lavorazione delle porcellane Ginori, ma gli argomenti
sono svariati: l’installazione di una bigattiera nella tenuta del Mugello di proprietà del Conte per la cultura dei bachi da
seta, la realizzazione di progetti ferroviari (lettera del 9 luglio 1839): «Sento con molto piacere che i lavori per la strada di
ferro avranno cominciamento a settembre […] in direzione per Trieste. Questa comunicazione fra Milano Venezia […] farà
vantaggi […] a tali città e a tutta l’Italia Transpadana. Il progetto della strada di Livorno fu presentato al Governo il 5 giugno
[…]. Stephenson ha fatto il progetto dei lavori che stima 15 milioni di lire». Si scrive di musica: «Donizetti […] è a Parigi,
darà due opere, e probabilmente una terza al Teatro dell’Accademia Reale di Musica, quella che non poté rappresentare
a S. Carlo» (lettera del 23 novembre 1838), del naufragio del piroscafo “Polluce” nel canale di Piombino, la richiesta di un
passaporto per il sig. Bertoli (si allega anche il documento parzialmente a stampa con i «connotati personali»). Molte sono
anche le notizie relative al figlio Luigi Guglielmo che sarà sindaco di Firenze (1865-1867) durante il periodo in cui la città
fu capitale del Regno d’Italia.
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