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LE SCHEDE COMPLETE DEI LOTTI SONO DISPONIBILI SUL sito www.gonnelli.it
GONNELLI
CASA D’ASTE
61
107.
Haydn Franz Joseph
Le Sette Parole / Sette Quartetti / Del Sig.r Giuseppe Hayden.
Non datato [ma fine del XVIII secolo].
Manoscritto musicale. Completo. Parti d’orchestra. Parti staccate del Violino Primo (scritte 19 pagine), Violino
Secondo (scritte 19 pagine), Viola (scritte 11 pagine) e Violoncello (scritte 11 pagine). Dimensioni: mm
221x297. SI AGGIUNGE:
Id.
,
Sinfonia a più stromenti / del Sig.r Giuseppe Hayden / 1796.
Manoscritto musicale. Parti
d’orchestra. Parti staccate del Violino Primo (2 spartiti, scritte 4 pagine), Violino Secondo (scritte 2 pagine),
Violoncello (scritte 2 pagine), Basso (scritte 2 pagine), Oboe Primo (scritte 2 pagine) e Oboe Secondo (scritte
2 pagine). Dimensioni: mm 230x320. (2)
I DOCUMENTO:
Die seben letzten Worte unseres Erlösers ami Kreuze (Le sette ultime parole del nostro Redentore sulla croce)
fu
composto da Haydn utilizzando sette versetti dei Vangeli, e il lavoro fu scelto dal vescovo di Cadice per essere eseguito
durante la Settimana Santa nella chiesa di Santa Cueva in Andalusia nel 1785-86. Il nostro manoscritto riporta, su ogni parte
orchestrale, il titolo tratto dal Vangelo di ogni quartetto (con le indicazioni agogiche):
Pater, dimitte illis, quia nesciunt, quid
faciunt - Hodie mecum eris in Paradiso - Mulier, ecce filius tuus - Deus meus, Deus meus, utquid dereliquisti me? – Sitio - Consummatum
est - In manus tuas, Domine, commendo spiritum meum
. I brani sono preceduti da una Introduzione e seguiti da un Terremoto
(“Presto e con tutta forza”). II DOCUMENTO: Si tratta di una Sinfonia in Do maggiore, in un unico movimento (172
battute). L’andamento, indicato dal copista, è “Allegro Spiritoso”. Questo brano è registrato in
Joseph Haydn : Thematisch-
bibliographisches Werkverzeichnis / zusammengestellt von Anthony van Hoboken
nella sezione “Ouvertueren”, nel Gruppo Ia, alla
sigla C1.
€ 500
108.
Leoncavallo Ruggero
Lettera autografa firmata inviata al librettista Arturo Colautti.
Datata: 9 aprile 1911 (Firenze, Via Pecori).
Manoscritto a inchiostro nero su carta con filigrana e intestazione “Villa Myriam” (cancellato dall’autore). 1
bifolio, scritte 4 pagine. Dimensioni: mm 177x135.
L’argomento della missiva è l’opera “Prometeo” (libretto di Colautti). Questo lavoro venne bocciato da Sonzogno e,
soprattutto, dal baritono Titta Ruffo. «Non ti ho scritto per non darti nuova pena! Ti avevo scritto che dopo la lettera
del Segretario illustre armandomi di pazienza un’ultima volta ho scritto al Titta spiegandogli che il suo Pollastro o merlo
faceva una confusione tale di termini di contratto d’epoche che il meglio era di vederci per qualche minuto. Lo pregavo di
telegrafarmi quando [giungeva?] o da Genova o da Milano lasciando Montecarlo. Dopo una settimana i giornali mi hanno
appreso che Titta era a Napoli a cantare al S. Carlo. Si vede che il divo ha deciso di non più rispondere nemmeno a me!
Evviva [..] l’arte Italiana ecc. ecc. pur essendomi […] non ho altro mezzo che stare attento quando intanto di la prima di
partire per l’America e farlo chiamare [….] a Milano […] ed essere io presente per sapere che cosa vuole fare di questo
contratto. Intanto ho ricevuto il tuo libretto che non è secondo l’ultima (stesura?), ma che in due o tre sere di lavoro è
riducibile secondo il tuo primo pensiero. Ma prima di fare ulteriori lavori è meglio sapere con tutte le garanzie legali che
cosa intende fare il Divo. […] è questione di giorni. Vedi che ci metto tutta la calma e la pazienza possibili. Vedere questo
signore che non risponde nemmeno alle mie lettere […]».
€ 200