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libri e stampe - firenze 15-17 novembre 2012
GONNELLI
CASA D’ASTE
62
109.
Mascagni Pietro
Insieme di 3 lettere autografe firmate inviate all’amico avvocato Giuseppe Giacomelli.
Datate 1918, 1919 e 1936.
Manoscritti a penna nera. 9 pagine scritte in totale. 1 lettera listata a lutto. Buste e francobolli conservati. Traccia
di spillo al margine delle carte e sulla busta. Dimensioni varie. Missive che testimoniano il lungo rapporto di stima
e amicizia tra il compositore e l’avvocato, quest’ultimo divenuto Segretario Generale del Comune di Pisa. Di
argomento musicale e privato. Lettera del 12 maggio 1918: «[…] Se sapesse i guai che ho passato […] con questa
[…] Lodoletta. […] A Milano c’è una terribile lotta fra i professori d’orchestra, divisi i due parti […]. Una parte è
formata dall’elemento buono, l’altra dallo scarto delle orchestre; ma viceversa i “somari” si sono riuniti in una società
patrocinata e sovvenzionata da Suvini-Zerboni e da due anni lavoranoprendendounamedia di circa £ 140 settimanali,
mentre i bravi muoiono di fame. […] Si è invocata la mia persona per vedere di arrivare ad un accomodamento
[…]. Ma io fui obbligato […] a schierarmi dalla parte di Suvini-Zerboni […] sorbendomi l’orchestra dei somari
[…]». Lettera del 21 giugno 1919: «[…] Il lavoro mi ha completamente assorbito […]. Il 30 del mese sarò a Milano
per vedere da vicino le cose di Casa Sonzogno, dopo il clamoroso ritorno al potere di Renzo Sonzogno […]». La
lettera del giugno 1936 è scritta poco dopo la morte dell’inquieto figlio Dino (Edoardo): «La mia vita è terminata. La
morte del mio Dino adorato ha segnato un punto fermo alla mia esistenza. […] povero figlio mio! La sua vita è stata
piena di dolori e più piena è stata la mia, quando tentai tutti i mezzi per dare a lui una pace, una fortuna. Distrussi
interamente il mio patrimonio […] ma ogni sforzo riuscì vano. […] So che gli hanno dato sepoltura […] ma noi
facciamo di tutto perché la sua cara salma venga trasportata in Italia. Io e Lina stiamo come pezzi ». (3)
€ 450
110.
Massa Niccolò, De Musset Alfred
Chanson de Barberine.
Genova, 28 novembre 1890.
Manoscritto musicale autografo firmato (all’inizio e alla
fine della composizione). Spartito per voce e pianoforte.
Pagine 7 numerate. Manoscritto a inchiostro nero su
carta pentagrammata di Giudici & Strada - Torino (10
pentagrammi). Alcune correzioni e cancellature nel
testo, anche a matita grigia. Carte conservate in legatura
in mezza pelle con angoli con tassello in pelle “M.
Massa / Ckanson [sic!] de Barberine / Canto e Piano /
Autografo”. Dimensioni mm 320x235.
Testo poetico del drammaturgo e poeta francese Alfred de
Musset. Brano dedicato alla cantante lirica “Esimia Artista
/ Sig.na Valentina Mendioroz”, come da indicazione
autografa a p. 1. La donna fu interprete di opere di Wagner,
Puccini e Boito. Il brano è un “Allegretto con brio” in tempo
2/4, nella tonalità di Si bemolle maggiore. Massa, allievo di
Antonio Bazzini, fu amico di Puccini, Catalani, Franchetti,
Faccio, Boito. Lavorò molti anni per la Casa Musicale
Ricordi, occupandosi soprattutto di riduzioni di opere
(es. l’intera Tetralogia di Wagner, prima edizione italiana
del 1883-89). Fu autore di musica strumentale, musica da
camera e opere teatrali.
€ 300
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