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ASTA 23: LIBRI, MANOSCRITTI, AUTOGRAFI. FIRENZE 10--11 OTTOBRE 2017

GONNELLI

CASA D’ASTE

1158.

Ceva Tommaso

Sylvae.

Mediolani: typis Iosephi PandulfiMalatestae, 1699.

In-12° (mm 132x95). Pagine [6], 75. Cartonato mo-

derno. SI AGGIUNGE:

Malvezzi Virgilio

,

Il Romulo

. In

Venetia: Presso Zaccaria Conzatti, 1666. In-16° (mm

128x70). Pagine [12], 452. Legatura coeva in perga-

mena, co difetti. 4 diversi timbri di collezione privata

all’occhietto. SI AGGIUNGE:

Ravasini Tommaso

,

Amores Par-

thenii eclogis, elegiis, et lyricis...

Parmae: apud Albertum Paz-

zonum & Paulum Montium,

1697. In-12° (mm 148x85).

Pagine [12], 135, [1]. Senza

l’antiporta incisa e con difetti.

Legatura coeva in mezza pelle,

lisa. SI AGGIUNGE:

Beverini

Bartolomeo

,

Giano bifronte ov-

vero l’Eneide di Virgilio trasportata

in lingua toscana.

In Roma: per

il Bernabò, 1700. (4)

€ 200

1159.

Chigi Fabio - Alexander [papa VII]

Philomathi Musae iuveniles.

Parisiis: e typographia re-

gia, 1656 (Al colophon:) Parisiis: in typographia regia,

curante Sebastiano Cramoisy, 1656.

In-folio (mm 360x254). Pagine [12], 274, [2]. Fronte-

spizio allegorico calcografico alle armi di papa Alessan-

dro VII, capilettera e testatine incisi in rame. Bruniture

e fioriture sparse, un lieve alone di umidità nel margi-

ne esterno lungo delle carte. Legatura in pieno vitello

maculato alle armi con stemma del Regno di Francia

impresso in oro ai piatti, dor-

so ed estremità dei piatti rico-

struiti. Annotazione di mano

coeva alla carta dell’occhietto.

Terza edizione, considerata la più

bella dopo quelle di Colonia ed

Anversa, di questa raccolta di versi

eroici, elegiaci e lirici in latino più

una tragedia composti da Fabio

Chigi in gioventù, quando faceva

parte dell’accademia dei Filomati

con il nome de ‘il guardingo’. Cfr.

Melzi II, 338.

€ 160

1160.

Chérubin d’Orléans

La Dioptrique oculaire, ou la theorique, la positive, et la mechanique, de l’oculaire dioptri-

que en toutes ses especes.

A Paris: Chez Thomas Jolly & Simon Benard, 1671.

In-folio (mm 345x230). Pagine [52], 419, [31] (di 33, manca la carta bianca fina-

le). Con una bella antiporta allegorica incisa in rame da Edelinck su disegno di

Le Pautre e 57 tavole calcografiche fuori testo, di cui 1 più volte ripiegata e 5 su

doppia pagina. Bell’esemplare ad ampi margini e con le tavole in fresca e nitida

tiratura, purtroppo con alcune bruniture intense lungo il volume, completo del-

le due carte iniziali bianche π1 e ã1, anteposta dal legatore, ma mancante della

bianca finale. Legatura coeva in piena pergamena con titolo manoscritto al dorso;

mancanze sia ai piatti che al dorso. Due diversi ex-libris applicati al contropiatto

anteriore.

Prima edizione di questa importante opera in cui l’Autore riporta le osservazioni fatte at-

traverso i telescopi di sua invenzione. Qui il padre cappuccino Chérubin d’Orléans descri-

ve inoltre per la prima volta il cannocchiale binoculare da lui inventato, di cui nel Museo

Galilei di Firenze si conserva un esemplare databile intorno al 1675 costruito per Cosimo

III de’ Medici. Duncan 2360: «This is the standard work of optics of the 17th century [...].

He is the inventor of the opera glasses, which here figures together with other optical in-

ventions. He describes the grinding of lenses and the plates illustrate every aspect of a lens

maker’s workshop»; Krivatsy 2427; Poggendorff I, 430.

€ 2800