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ASTA 23: LIBRI, MANOSCRITTI, AUTOGRAFI. FIRENZE 10--11 OTTOBRE 2017

GONNELLI

CASA D’ASTE

La favola per bambini di Mary Shelley ritenuta dispersa per 150 anni

882.

Shelley Mary

Maurice, or the Fisher’s Cot.

1820.

Manoscritto cartaceo completo (mm

156/161x111), composto di due fascicoli

di 39 pagine scritte fronte-retro e numera-

te in alto a sinistra da 1 a 39, rilegato con

una carta più spessa di colore blu con le

parole “alla signora Shelley” scritte all’in-

terno della copertina (trattasi verosimil-

mente di carta recuperata da un pacco

indirizzato a Mary Shelley). La pagina 39

finisce con il testo a fronte, mentre il retro

rimane bianco. La fine del testo viene indi-

cata con la dicitura “The End”. Il testo, in

bella copia con pochissime correzioni, ha

la dedica in cima alla prima pagina: “For

Laurette from her friend Mrs. Shelley”;

titolo indicato subito sotto, centrato:

“Maurice / or the / Fisher’s cot / a tale”.

Il testo è diviso in tre parti, indicate sem-

pre all’inizio di una nuova pagina. La Part 1 comincia

a p. 1, la Part Second a p. 14 e la Part Third a p. 24.

Occasionali cancellature dell’autrice e alcune parole

scritte a volte in sostituzione dei termini cancellati. Le

pagine sono in ottime condizioni di conservazione. La

grafia è chiara e lineare, le righe abbastanza fitte. La

media è di 22-23 righe per pagine nelle prime quattro

pagine, e di 27-28 righe nelle successive.

Novella per bambini (l’unica finora conosciuta del-

la Shelley), scritta nell’agosto del 1820, per farne dono

a Lauretta Tighe, figlia di George Tighe e di Lady

Mountcashell (Margaret Jane King 1772-1835), in occasione

del suo undicesimo compleanno.

Nel diario della Shelley è infatti riportata la nota:

“Thursday

10–Write a story for Laurette–Walk on the mountain–Le Buche del-

le Fate–The weather is warm & delightful” (

Mary Shelley,

The

Journals of Mary Shelley, 1814–44

, Eds. Paula R. Feldman and

Diana Scott-Kilvert, Baltimore: Johns Hopkins University

Press (1995), note 3, p. 328.)

La Shelley si rivolse al padre, il filosofo William Godwin, per

fargli pubblicare il manoscritto nella casa editrice che lui

dirigeva, la

Juvenile Library

, ma il racconto però non fu mai

pubblicato, perché ritenuto troppo corto e con troppi rife-

rimenti autobiografici familiari.

Il legame affettivo tra Mary Shelley e Lauretta Tighe ha le sue

radici nel precedente rapporto tra la madre di Mary Shelley,

la celebre filosofa e scrittrice britannica Mary Wollstoncraft

e la giovane Margaret King della quale fu l’istitutrice ed

educatrice per diversi anni. Dopo un suo matrimonio in-

felice, con il quale Margaret King prese il titolo di Lady

Mountcashell e a seguito di burrascose vicende familiari,

la King si trasferì in Italia con il nuovo compagno George

William Tighe (sotto le mentite spoglie di Mrs Mason) dal

quale ebbe due figlie, Lauretta e Nerina. In Italia, nel 1819,

la King accolse i giovani coniugi Mary e Percy Shelley an-

ch’essi in fuga dall’Inghilterra offrendo loro protezione e

condividendo le stesse vicissitudini familiari.

Ritenuto disperso per oltre un secolo e mezzo, nel 1997 il pre-

zioso manoscritto venne ritrovato fortuitamente tra le carte

degli eredi di Nerina Tighe che l’hanno accuratamente con-

servato fino ai giorni d’oggi ed eccezionalmente proposto alla

vendita con l’auspicio di una destinazione pubblica.

La più importante biografa di Mary Shelley, Claire Tomalin,

con l’ausilio della studiosa Nora Crook e di Catherine

Payling, direttrice del Museo Keats Shelley di Roma ne han-

no attestato l’autenticità argomentandola ampiamente an-

che nell’introduzione dell’edizione a stampa del 1998.

Si ringraziano Emanuela ed Agnese Benedetto

per la consulenza.

Il manoscritto è stato dichiarato di notevole interesse storico cultura-

le dalla Soprintendenza archivistica per la Toscana

€ 100.000