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ASTA 23: LIBRI, MANOSCRITTI, AUTOGRAFI. FIRENZE 10--11 OTTOBRE 2017
GONNELLI
CASA D’ASTE
865.
Miscellanea di testi sui conclavi e di argomento religio-
so.
XVII secolo.
Manoscritto cartaceo in-4° (mm 270x195).
Contiene 7 opere:
La giostra papale
. Pagine [24].
Appendice fatta dal Accademico Curioso al discorso
intitolato ‘La giostra papale’.
Pagine [10].
Breve di-
scorso sopra il regolamento del nepotismo
. Pagine [6].
Risposta
. Pagine [12].
Conclave nel quale fu creato
Papa Gregorio XV.
Pagine [24].
Conclave nel quale
fu creato Papa il Cardinale Montalto che fu Sisto V.
Pagine [18].
Pietro Pariati
,
Il Giglio del Carmelo...
Oratoria a più voci...
Datato 8 Dicembre 1689.
Pagine [28]. Testi vergati da differenti mani sei-
centesche. Ottima conservazione. Cartonato ru-
stico coevo, allentato internamente.
I OPERA: Tratta degli avvenimenti e delle considerazio-
ni sui Cardinali che presero parte al Conclave iniziato il
23 agosto 1689 e terminato il 6 ottobre con l’elezione al
Soglio pontificio di Alessandro VIII. IV OPERA: Vi si trat-
ta delle qualità per l’e-
lezione di un Sommo
pontefice e contiene
delle considerazioni su
alcuni cardinali papabi-
li. V OPERA: Tratta del
conclave tenutosi dall’8
al 12 febbraio del 1621
in cui fu eletto Sommo
Pontefice Gregorio XV.
VI OPERA: Tratta del
conclave del 1585 in cui
fu elevato Sisto V.
€ 500
866.
Baldinucci Filippo
Annotazione autografa (6 righe) su quaderno di rice-
vute.
Datata 11 settembre 1663.
Manoscritto a inchiostro nero. L’annotazione
autografa di Baldinucci, pittore, critico e storico
d’arte, si trova all’interno di un
Quaderno di ricevu-
te […] del Sig. Vincenzio Borromei
. Il quaderno è co-
stituito da 96 carte numerate (scritte
recto
e
verso
)
che ricoprono gli anni 1639-1666. Tra le centinaia
di ricevute, quella
del Baldinucci (a
c. 90 v.) recita: «Io
Filippo Baldinucci
ho ricevuto da […]
Borromei per mano
di Gio. Bat.a Felici
ducati duginto […]
a buon conto di
frutti e Capitali di
maggior somma do-
vuta al Sig. Matteo
Bartolomei […]».
€ 220
Le vicende del Feudo di Meleti e dei suoi feudatari,
i Filiodoni
867.
Inventario tutelare della eredità del fu Co: Danese Filiodoni
rogato dal Causidico Collegiato Carlo Maria Mantegazza.
11 giugno 1671.
Manoscritto cartaceo in-folio piccolo (mm 270x185). Pagine
348 numerate da mano coeva, [8]; conservate slegate all’in-
terno due carte, di cui una datata 1575 relativa all’ospedale
di Lodi. Testo vergato da un’unica mano seicentesca in in-
chiostro bruno, con aggiunta datata 1733 all’ultima carta.
Titolo manoscritto sul piatto anteriore della legatura coeva
in cartonato alla rustica. SI AGGIUNGE:
Instrumentum tran-
sactionis inter
Congreg.emD.D. Interess.rum Milanensium et D.
Com.emDionisium Gaetanum Filiodonum...
Diei 20 May anni
1704. Manoscritto cartaceo in-folio piccolo (mm 270x185).
Carte [2], 126, numerate da mano coeva, [2] bianche. Scritto
in inchiostro bruno. Titolo manoscritto sul piatto anteriore
della legatura coeva in cartonato alla rustica. SI AGGIUNGE:
Rubrica di tutti gli istrumenti e scritture relative ai beni livellati dal
fu conte Don Giovanni Alfonso Corio
. Datato in fine Milano lì 11
giugno 1794. Carte [40] + una conservata slegata all’interno.
Brossura in carta. SI AGGIUNGE:
Transondo del Censimento con
la città di Lodi delle partite ne’ territori di Meletti e Corno vechio.
Non datato ma metà del XVII secolo. Manoscritto cartaceo
in-folio (mm 305x205). Carte [10], bianche le ultime due.
Titolo calligrafato sul piatto anteriore della legatura, in carto-
nato rustico coevo. (4)
Interessantissima raccolta di manoscritti notarili riguardanti le
vicende dei possedimenti della nobile famiglia dei Filiodoni (o
Figliodoni), feudatari di Meleti, nel basso lodigiano. L’antico
castello e il feudo erano stati acquistati nel 1588 da Danese
Filiodoni, e alla sua morte erano passati non senza rivendicazioni
di terzi al fratello Dioniso, divenuto conte nel 1649 e deceduto nel
1668, e quindi al di lui figlio Danese di cui si hanno poche notizie;
cfr. Cerri 121 «pure il suo Testamento, raccolto dal notaio Carlo
Maria Mantegazza di Milano l’8 gennaio 1671 [di cui il nostro
esemplare sembra essere una copia, N.d.R.], è andato distrutto».
Con la morte nel 1739 dell’ultimo discendente, Dionigi Gaetano
Figliodoni, si apre una nuova disputa per l’eredità: privo di prole,
aveva avuto la facoltà di designare proprio successore nel Feudo
Carlo Alfonso Coiro Visconti, ma il marchese Gaetano Cagnola
rivendica la proprietà del castello e dei terreni e la ottiene. «Forse
in ossequio alla storia, o più probabilmente per esercitare i propri
compiti, il conte Giovanni Alfonso Corio Visconti, figlio di Carlo
Alfonso, acquista da Gaetano Cagnola il Castello di Meleti con
annessa
possessione
, il 2 ottobre 1751» (Cerri 123).
€ 400




