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TUTTI I LOTTI SONO RIPRODOTTI NEL SITO

WWW.GONNELLI.IT

GONNELLI

CASA D’ASTE

669.

Canova Antonio

Lettera autografa firmata inviata al cugino Giovanni Batti-

sta Manera, Asolo.

Datata “Ultimo di Feb.o 1789”.

Manoscritto a inchiostro marrone scuro. 1 carta scrit-

ta recto e verso. Al verso, altro al testo della lettera,

anche il nome del destinatario. Tracce di sigillo e una

mancanza di carta, senza perdita di testo, a motivo

dell’apertura della lettera. Rinforzo in carta moderna

al margine sinistro. Dimensioni: 255x185 mm.

“[…] temevo che le mie scuse vi fossero andate smarrite.

[…] Così il […] Fornari non deve rispondere alla mia per-

ché io risposi alla sua. Voi non potete credere quanto a me

rincresca scrivere a gente di qualche riguardo, perché io

non ho un momento di pace, son sempre occupato, e poi il

dover scrivere con qualche sogizione è per me peggio che

il mangiar pane. Qua tutta una quaresima. Se per incidenza

mai sentiste qualcheduno che volesse scrivermi dissuadetelo

per carità perché se io non troncassi le corrispondenze in

loco dello scultore dovrei fare lo scrivano […]. Restai molto

meravigliato nel sentire che mio nonno sia stato così sensi-

bile alla lettera che gli ho scritto […]. Dopo la morte e dopo

parecchi secoli si ricercherà di vedere le mie opere se posso

arrivare a qualche merito e non si ricercherà se io sono o no

nobile […]”.

€ 1000

670.

Canova Antonio

Lettera autografa firmata inviata al cugino Giovanni Battista Manera, Asolo.

Datata 31 luglio 1790, Roma.

Manoscritto a inchiostro marrone scuro. 1 bifolio, scritte 3 pagine. Al

verso della seconda carta il nome del destinatario. Carta con filigrana.

Una mancanza alla seconda carta con perdita di testo. Rinforzo in carta

moderna al margine sinistro. Dimensioni: 262x190 mm.

“[…] Con me non dovete mai chiedere scusa né del scrivere male né di altra

cosa […] Raporto poi al denaro credo che a quest’ora lo avete ricevuto. Vostro

fratello mi ha scritto a nome di mia nonna […]. Ella dunque vuole denaro per

farsi un materazzo. Io dunque vi prego di dire a vostra madre da parte mia che

si formi 40 libbre di lana buo-

na per fare un buon materazzo

[…]. Poi io li aggiungo due paia

di lenzuola buone ed anco di

scegliere la tela per fare sei ca-

micie parimenti buone, due per

lei e quattro per mio nonno così

sarà contento che tratto meglio

lui di lei […]. Fate anche che

vostro fratello da Venezia mandi

a mia nonna quattro libbre di

caffè e quattro di zucchero, un

macinino per macinarlo […]

Giacché mia zia una volta scrisse

che non hanno a casa dei detti

arnesi e infirmatevi dunque del

valore delle suddette cose e poi

mandate dal signor Barbiani

che egli vi conterà il denaro per

pagare ogni cosa ed io voglio la

ricevuta […]. Voglio sperare che

mia nonna sia contenta e così an-

che il marito […]”.

€ 1000

669

670