GONNELLI
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868.
Puccini Giacomo
Lettera autografa firmata inviata alla contessa Salviati de Lardarel, Firenze.
Datata 24 maggio 1899, Milano.
Manoscritto a inchiostro nero. 1 bifolio, scritte 2 pagine. Busta e francobollo conservati. Dimensioni:
177x135 mm.
«Ella mi domanda [...] un qualche scritto di arte critica attuale? [...] non saprei proprio come contentarla... che
facendo dell’auto critica… ma siccome il campo ristretto di una lettera non sarebbe capace di contenere tutto ciò che
vorrei dire a carico della mia musica, lascio al suo buon gusto [...]».
€ 700
Puccini e la passione per la caccia
869.
Puccini Giacomo
Lettera - busta autografa, firmata ‘Giacomo’, inviata a Manolo [Emanuele Ricordi].
Non datata.
Manoscritto a inchiostro nero su carta intestata “Torre del Lago / Toscana”. Scritto il
recto
. Al
verso
l’indirizzo
del destinatario. Dimensioni: 247x155 mm. SI AGGIUNGE:
Id.
,
Biglietto autografo firmato inviato a Tanino
Bettolani.
Non datato. Manoscritto a inchiostro nero su cartoncino intestato “Via Solferino 27 / Milano”
.
Scritto
recto
e
verso
. Con busta inviata al medesimo destinatario. (3)
I DOCUMENTO: «[…] lunedì faccio tela alle Folaghe a invito. Se tu vuoi venire mi farai gran piacere. Porta armi e
cartucce buone […]». La tela alle folaghe è un tipo di caccia che viene eseguita da vari cacciatori che circondano con
barchini gli stormi di folaghe chiudendole in cerchio fino a farle volar via. Puccini la praticava sul Lago di Massaciuccoli.
€ 300
La nuova versione di Madama Butterfly per il
Teatro di Brescia
870.
Puccini Giacomo
Lettera autografa firmata inviata a Giulio Ricordi.
Datata
26 marzo 1904.
Manoscritto a matita. 1 bifolio, scritte 4 pagine.
Dimensioni: 175x115 mm.
Dopo il clamoroso fiasco di
Madama Butterfly
al Teatro alla
Scala la sera del 17 febbraio 1904, Puccini rimise mano
all’opera modificandola in alcuni punti. «[…] domani le
spedirò la pagina orrenda di Butterfly da riprodurre. Se è
troppo ne mando un’altra meno sporcacciona. E’ la fine del
I° atto e non l’ho ancora strumentata perciò dopo riprodotta,
me la rimandi perché ci sono appuntati de’ coloriti etc.».
Questa seconda versione andò in scena al Teatro Grande di
Brescia il 28 maggio dello stesso anno con grande successo.
Ma Puccini segue anche le rappresentazioni di altre sue
opere e informa il suo editore: «Ser sere la Tosca andò in
scena a Pisa con una esecuzione indecente malgrado il
successo. Arditi Baritono un vero trivialone ordinario […] e il
Moransone non sa l’opera […]. Ora al Dal Verme c’è questo
direttore e anche il baritono. Ci pensi seriamente […]».
€ 600




