Lot n° 935

PAOLI PAOLO ANTONIO, Rovine della città di Pesto detta ancora Posidonia. (Al colophon : ) Romae : in typographio Paleariniano, 1784.

Estimation : 1400 / 2800
Description
In-folio (mm 494x350).
Pagine [6] (due frontespizi figurati, in latino e in italiano, e antiporta con ritratto di Carlo III), 181, [1].
→ Con nel complesso 60 (di 65) illustrazioni finemente incise in rame e numerate I-LXV, di cui 16 nel testo a mo' di testatine e finalini, 39 (di 44) a piena pagina fuori testo, 5 a doppia pagina di cui una anche ripiegata.

Esemplare scompleto di 5 tavole ma buona copia in carta forte azzurrina, con solo forellini di tarlo marginali iniziali e in fine di volume, alcune carte con arrossature e uno strappo riparato lungo la piegatura di tavola IX, la grande veduta delle rovine di Pesto, altro strappo al centro della tavola XLV e altre con minuscoli forellini di tarlo.

Legatura ottocentesca in mezza pergamena con punte e piatti marmorizzati, titoli e decori impressi in oro al dorso.

Conservate sciolte all'interno 3 tavole in carta normale, di cui 2 'in sostituzione' delle rispettive tavole mancanti.

Edizione originale, la nostra copia con testo e tavole in carta forte azzurrina, purtroppo scompleta di 5 tavole.

La prima raffigurazione delle rovine di Peastum, rinvenute tra il 1750 e il 1758 dall'architetto Soufflot e dall'archeologo Winckelman, si deve a Thomas Major, che pubblicò l'opera The ruins of Paestum a Londra nel 1768.

Tuttavia, come sottolinea Cicognara 2693 l'opera del Paoli è molto più esatta, sia per il testo che per le splendide tavole eseguite dai migliori artisti del tempo :

Bartolozzi, Volpato, la Marra, Nolli, Polanzani, Baratti, Pignatoni su disegni di Tiepolo, Panini, Rajola, Nicole e Dominici.
Berlin Kat. 1905 : Brunet V, 308 : Comolli I, 265.
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