Lot n° 223

Longo Anna Laura, VolumetricOscuro (Grande libro dei nascondimenti). 2024.

Estimation : 280 - 560
Description
In-folio (mm 500x500). Carte [5]. Splendida opera in tecnica mista. Tra i materiali impiegati: feltro, resine variegate in parte di recupero, tele adesive, gomme miste, fibre, lino con curvature di fili sommersi (parzialmente visibili) e con sfrangiature perimetrali, micro-frammenti di corde strumentali. L'oscurità, unita al gesto di capovolgimento, viene vista, in sostanza, come una corposa risorsa, da indagare e degustare, dal punto di vista visivo nonché tattile. A fronte di una copertina particolarmente materica e volumetrica (come indicato nel titolo), si potrà notare come i contenuti salienti dell'opera, racchiusi nelle ampie pagine di colore scuro, siano stati ricondotti - per contrasto- quasi nel sottosuolo delle pagine stesse e restituiti in una forma per lo più sommersa. L'opera è associata a un testo poetico intitolato Disfunzione dell'indomani, inserito in una tasca interna. Firma autografa dell'Artista su banda in lino chiaro al contropiatto. Titoli cuciti al piatto posteriore. (1) Dalle parole dell'Artista: «All'interno dell'opera VolumetricOcuro (Grande libro dei nascondimenti) si ritrovano i risultati di lunghe riflessioni estetiche legate al valore delle energie sommerse o forze sotterranee che animano - o possono animare - il mondo. Si tratta di vere e proprie "Trame e stanze del nascondimento" dove i materiali trovano un affioramento e un'emersione molto peculiare. Il lavoro va considerato come una prosecuzione rispetto al precedente libro-scrigno intitolato In un singolo punto nodoso, nel quale prendono forma degli appositi Studi sulla curvatura della linea - verso. In tal modo vengono generate delle forme di interazione che riguardano non solo le opere e i fruitori, ma anche le opere stesse, nei loro reciproci rapporti, anche cronologici. E così emergono in questo libro d'artista multimaterico vere e proprie energie di ribaltamento, rispetto al precedente. In effetti, impiegando in vario modo delle tele adesive, viene ottenuta un'affascinante copertura delle linee-immagini originarie, così da restituire all'osservatore una versione decisamente occultata, una porzione "nascosta" o semi-nascosta dell'insieme, generando quasi un ambiente di segretezza. La chiarezza nella visione potrà mutare, in modo più o meno consistente, a seconda dell'orientamento della luce o dei livelli di illuminazione stessa. Sono inoltre impiegate resine logorate e tessuti in vario modo manipolati o sfrangiati. [...]. Nelle pagine di VolumetricOscuro tende inoltre ad emergere il valore delle risorse interne dell'individuo. Viene ad essere infatti enfatizzato e portato a galla il salto qualitativo - e necessario - tra esteriorità e interiorità, nel contesto dell'evoluzione umana. Il capovolgimento dei riquadri telati allude proprio al dispiegarsi di un itinerario di introspezione, inteso come percorso che procede, gradatamente o con urgenza, verso l'interno, verso le profondità più o meno recondite. VolumetricOscuro potrà apparire come un libro idealmente "forgiato" nell'oscurità e frutto di meditazioni composite. [...] I risultati visivi risultano pertanto parzialmente e volutamente celati. [...] Nell'opera in questione [...] il tema dell'occultamento, tra l'altro, è strettamente connesso con quello del riconoscimento e, in tal senso, è presente un rimando al territorio del dramma e della tragedia. Di ciò ci parla ampiamente Aristotele, a proposito della tragedia greca, ma spostandoci più in prossimità dei nostri giorni il filosofo Kierkegaard, in Timore e tremore ci ricorda questa valenza, arrivando a raccontarci qualcosa anche del dramma moderno, scrivendo: "Ovunque si parla di riconoscimento, si tratta eo ipso di un precedente occultamento. Come il riconoscimento diventa al momento distensivo, rilassante, così l'occultamento è il momento di tensione della vita drammatica". La prassi che conduce al nascondimento delle traiettorie visive e i diversi risvolti legati all'enigmaticità, rendono questo libro-d'artista un originale "libro-drammatizzato" e, a tratti, straniante. Come nelle precedenti opere viene promossa e favorita una vera e propria intraprendenza dello sguardo. Lo sguardo, nella vita e non solo nell'arte, si ritrova ad avere un ruolo catalizzatore, essendo dotato di un'energia potente e utile per generare stravolgimento o sommovimento dell'esistente, con conseguenze particolarmente interessanti dal punto di vista conoscitivo. Diversi studi sullo straniamento ci ricordano proprio come – per resuscitare la nostra percezione della vita- sia necessario perseguire nuove visioni. VolumetricOscuro conduce proprio in direzione di questi territori fortemente connotati e stratificati, ricchi di interpretazioni possibili.»
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