Lot n° 547

Joni Icilio Federico, Riproduzione di una biccherna del XV secolo. Siena: 1460, (ma Siena 1890-1910).

Estimation : 300 - 600
Description
Biccherna (mm 385x290, spessore circa 10mm). Splendida imitazione se non per una piccola mancanza al gesso vicino alla borchia dell'angolo superiore destro, piccola crepatura sempre all'angolo superiore destro. Dipinta con la tecnica classica dei fondi oro del XV secolo: il piatto ha una larga cornice in oro con bordi punzonati e all'interno su fondo di blu-lapislazzulo sono dipinti tralci floreali in oro, agli angoli, formanti un quadrato vi sono borchie in bronzo, nel campo superiore grande stemma "del Camarlengho", nel campo inferiore sono dipinti 6 stemmi ed è dipinta l'iscrizione : "Questo scudo (?) ne ..(?) di quello spettabile cittadino Andrea da Antognio Camarlengho stato (?) all'Offitio di Gabella del Comune di Siena 1460" . È presente un fermaglio in ferro e il verso è colorato di rosso. (1) Si tratta presumibilmente di una falsificazione della coperta di una biccherna eseguita da Icilio Federico Joni. Icilio Federico Joni (Siena, 1866 – 1946) è stato un pittore italiano, specializzatosi come contraffattore di dipinti antichi (soprattutto di scuola senese) e caposcuola dei "falsari" della stessa città. La riscoperta dei pittori primitivi italiani del Tre-Quattrocento e il conseguente sviluppo di un cospicuo mercato antiquario internazionale sono all'origine del fenomeno della produzione di "quadri antichi". Fra i centri italiani che tra diciannovesimo e ventesimo secolo si dedicarono alla realizzazione di oggetti d'arte "antica", Siena ebbe un ruolo importante. Il dominatore della scuola dei falsari fu appunto Joni, un "gettatello", come si definivano a Siena i trovatelli dell'ospedale di Santa Maria della Scala e che divenne notissimo per le sue Madonne, riproduzioni di quelle dell'antica scuola senese. La produzione di Joni andava dalle copertine di libro, rielaborazioni personali delle antiche Biccherne del Comune di Siena, ai trittici realizzati tra fine '800 e inizio '900, poi venduti in Europa e negli Stati Uniti. La Biccherna erano "tavolette" di legno decorate, usate per proteggere i registri relativi a ogni semestre della Biccherna, l'ufficio delle finanze del Comune di Siena.Dal 1257 il camarlingo e gli altri magistrati dell'ufficio delle Finanze cominciarono a far decorare con pitture di vario soggetto le tavolette di legno che proteggevano i registri semestrali della Biccherna.
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